ABUSO DI MAGGIORANZA E CONFLITTO DI INTERESSE CON PARTICOLARE RIGUARDO ALLE DELIBERE DETERMINATIVE DEL COMPENSO DELL’AMMINISTRATORE

Il Tribunale di Roma ha chiarito recentemente che perché possa dirsi integrato un vizio della delibera derivante da abuso di potere, è necessario allegare e dimostrare che la stessa è il portato di un esercizio “fraudolento” ovvero “ingiustificato” del potere di voto; e ciò in quanto l’abuso non può consistere nella mera valutazione discrezionale dei propri interessi ad opera dei soci, ma deve concretarsi nella intenzionalità specificatamente dannosa del voto, ovvero nella compressione degli altrui diritti in assenza di apprezzabile interesse del votante.